Veronica Lorenzoni
Alla domanda “Perché ami il tango?” rispondo così:
Lo amo perché è un continuo insegnamento. Un insieme di esperienze e saliscendi di emozioni e sensazioni, un profondo e concreto contatto con il corpo, un gioco fra una parte bambina e una più adulta ancora nascosta di me.
Amo il tango perché mi racconta qualcosa che appartiene al passato e mi conduce verso l’integrazione di quei valori e principi nel quotidiano. Amo il tango perché ci permette di esprimerci, ognuno nella sua irripetibile unicità, ognuno nel desiderio di entrare in sintonia e relazione con un “altro da sé”, attraverso una mediazione magica che è l’abbraccio e che non mente, non mente mai… Ci dice se siamo a nostro agio con noi stessi e con l’altro, se siamo in equilibrio oppure no, se possiamo lasciarci andare o se è meglio restare vigili.
Amo il tango perché esprime puramente le archetipiche polarità di maschile e femminile… E non importa per questo essere donne o uomini, importa condurre ascoltando e ricevere con dolcezza, accoglienza e reattività.
Ho iniziato a studiare tango nel 2002, presso il Circolo la Fattoria di Bologna, sotto la guida di Patricio Lolli. La passione e il profondo interesse verso questo mondo così nuovo e diverso dalle mie passate esperienze con lo sport agonistico sono stati il motore che mi ha portato velocemente verso milonghe, stages e approfondimenti con gli insegnanti che potevo raggiungere su Bologna e dintorni.
Nel 2004 già mi imbarcavo per la prima volta per Buenos Aires, con la fame di conoscere e fare esperienza diretta con il Tango.
È lì che ho rincontrato, dopo un primo approccio di studio in Italia al Summer Festival di Bologna, molti degli insegnanti che hanno segnato il mio percorso: Claudia Codega y Esteban Moreno, Geraldine Rojas y Javier Rodriguez, Julio Balmaceda y Corina De La Rosa, Dana Frigoli y Pablo Villaraza, Carlos Gavito, Pupi Castello e tanti tanti altri.
Da quei momenti il passo è stato breve e inaspettato: dopo pochi anni ho iniziato la mia esperienza come insegnante accanto ad Andrea Gasperini, col quale ho fondato nel 2007 Asd Scuola Puro Tango.
“El tango es un baile social y popular” è rimasto da sempre il motto di questo progetto, che ha visto il susseguirsi di eventi con grandi ospiti (orchestre, Dj e ballerini) e corsi stabili tutto l’anno, col tentativo di promuovere il tango sul territorio bolognese mantenendo il più possibile l’impronta tradizionale lasciataci dai vecchi maestri “milongueros” di un tempo.
Intanto la passione per lo studio e la formazione è rimasta e i viaggi a Buenos Aires anche, tutti fantastici e diversi fra loro ma con un comune denominatore: il nutrimento costante e la ricerca di nuovi stimoli e competenze.
Attualmente mi occupo della direzione artistica e didattica della scuola, mantenendo lo sguardo vigile sull’energia dei gruppi che conduco e di lasciando aperti impulsi e canali creativi, sia per quanto riguarda i programmi didattici (che integro quotidianamente con principi di Biomeccanica, stretching ed esercizi per il miglioramento delle capacità motorie che ci richiede il ballo) sia per quanto riguarda le proposte artistiche e le iniziative che svolgiamo all’interno dell’associazione.
Tutte le esperienze di studio precedenti e contemporanee al mio percorso nel tango, che iniziano all’età di 5 anni e procedono fino ai giorni nostri, – il pattinaggio artistico, l’attività di coreografa, la danza contemporanea, il teatro danza e i progetti di contaminazione artistica, la tango terapia, la sociologia e l’interesse attivo e quotidiano per la psicologia – sono state utili allo sviluppo costante di uno sguardo sul corpo inteso come un mezzo di chiara comunicazione di stati (di benessere e non, emotivi, di blocco o sblocco, etc)… e ritengo che la mia professione sia una grande possibilità umana, prima di tutto di crescita per me stessa.
Siamo tutti in cammino e c’è sempre da imparare.
Attualmente impegnata nella crescita e nello sviluppo di SCUOLA PURO TANGO, mi occupo ogni giorno come posso di alimentare questa realtà, con entusiasmo e calore, un luogo concepito come un punto di incontro e condivisione di questa meravigliosa danza che non conosce limiti di età ed emozione.